Trama

Nella Los Angeles del futuro la Tyrrel Corporation ha creato gli androidi di domani, simili agli umani, ma notevolmente potenziati in ambito cognitivo e fisico. Ma esseri così belli sono stati creati come schiavi per operazioni pericolose nelle colonie fuori Terra e per fini poco nobili come le bellissime androidi femmine utilizzate per il piacere maschile. Così per evitare sorprese, ad esseri così perfetti viene limitata la durata della vita a soli quattro anni. Quando in una stazione extraterrestre i replicanti si ammutinano vengono dichiarati illegali sulla Terra: quattro di loro riescono però a fuggire dalla colonia extramondo e ad arrivare sul nostro Pianeta. Sulla Terra inizia allora la caccia di Rick Deckard, dell’unità speciale Blade Runner, agli androidi in fuga….

Capolavoro ineguagliabile, Blade Runner riesce a mischiare ed amalgamare perfettamente diversi generi: è un film d’azione, un noir, un film fantascientifico, un film pieno di riferimenti e rimandi filosofici. Poche frasi sono entrate nel mito del cinema come quelle presenti in questa pellicola di Ridley Scott.

Produzione

Le riprese di Blade Runner iniziarono il 9 marzo 1981 e durarono quattro mesi. Si svolsero negli studi di Burbank, dove vennero ricreate le strade di una Los Angeles futuristica. Come location ulteriori vennero utilizzati il Bradbury Building, per l'appartamento di J. F. Sebastian, e la Union Station di Los Angeles, trasformata nell'interno del palazzo di polizia.

Durante le riprese Scott ebbe numerose frizioni con Harrison Ford. L'attore lamentava una mancanza d'attenzione e di indicazioni su come caratterizzare il suo personaggio, mentre Scott pensava che Ford fosse abbastanza professionalmente preparato da non avere bisogno di suggerimenti e preferì dedicarsi alle attrici Sean Young e Daryl Hannah, al loro primo ruolo importante. Le condizioni ambientali delle riprese, spesso di notte e sotto una pioggia artificiale, non aiutarono a risollevare l'umore di Ford, che conserva un cattivo ricordo della lavorazione del film.

Il perfezionismo di Scott gli causò inoltre dei problemi con la produzione, preoccupata del ritardo accumulato dal film. Le riprese si conclusero in modo affrettato, perché i responsabili avevano fissato una data limite, al di là della quale avrebbero ritirato i propri fondi. L'ultimo giorno di riprese si svolse quindi sotto una grande pressione.

A fronte di un budget stimato in circa 28 milioni di dollari, Blade Runner ottenne un incasso totale in patria di circa 27,5 milioni. In seguito, l'uscita della versione Director's Cut che incassò circa 3,75 milioni, seguita dal Final Cut del 2007 che generò 1,5 milioni di introiti, portarono l'incasso totale del film negli Stati Uniti alla cifra di circa 32,800 milioni di dollari. Nonostante l'esito deludente in Nord America, il pubblico internazionale accolse positivamente la pellicola, con frequenti riproiezioni nei cinema di tutto il mondo che la resero un film di culto.

Recensione

Liberamente ispirato al romanzo di Philip K. Dick del 1968 Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?), Blade Runner è un lungometraggio distopico diretto da Ridley Scott ambientato in un futuristico 2019 di Los Angeles .

L'opera ha influenzato notevolmente capolavori dello stesso filone Cyberpunk come Akira (1988) di Katsuhiro Ōtomo e Ghost in the Shell (1995) di Mamoru Oshii. A sua volta Blade Runner si è ispirato a Metropolis (1927) di Fritz Lang, da cui riprende le tematiche e le ambientazioni futuristiche.

Fin dalle sequenze iniziali in campi lunghi e lunghissimi della megalopoli, Ridley Scott riesce ad immergerci in una Los Angeles futuristica, perennemente notturna e piovosa, illuminata solamente dalle insegne al Neon e dai fari delle macchine futuristiche che sorvolano la città. La fotografia glaciale riesce a mettere in risalto i colori freddi, che si sposano perfettamente con l'ambietazione notturna e piovosa.

Il film parla del rapporto Uomo-Macchina, del progresso tecnologico e del concetto di "vita". I Nexus 6, replicanti di ultima generazione, sono in grado di pensare autonomamente e a provare delle emozioni. Citando Cartesio: "cogito, ergo sum" (penso, dunque sono). Proprio per questo i replicanti dovrebbero essere tutelati come qualsiasi altro essere umano. Essendo in grado di pensare e di provare emozioni, non possono essere utilizzati come dei semplici schiavi. Dov'è la linea di confine tra umani e replicanti?

Il film offre un’ottima cornice di un possibile futuro, ma diversi dettagli denotano delle analogie con la contemporaneità: quant'è vicino alle macchine ora l'uomo? Quanto macchina è un uomo? E quanto uomo può essere una macchina?

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